Martedì, 20 Giugno 2017

Mezzolombardo, 19 giugno, incontro pubblico sul documento preliminare

BORGA, “SUL FUTURO DELLA REGIONE SI GIOCA UNA PARTITA IMPORTANTE, IN CONSIGLIO REGIONALE SI DOVRÀ VEDERE SE È POSSIBILE UN ACCORDO”

Con Rodolfo Borga, componente della Consulta, ieri sera a Mezzolombardo per promuovere la partecipazione alla riforma dello Statuto e presentare il documento preliminare elaborato dalla Consulta. Per Gianluca Tait, presidente della Comunità Rotaliana-Königsberg, “finora il Trentino si è dimostrato capace di creare sviluppo e benessere. Riflettere sullo Statuto di autonomia è una buona occasione per i trentini di pensare al proprio futuro”. “Tutti i giorni i quotidiani locali parlano di autonomia, lo fa il Consiglio provinciale, ma i trentini faticano a partecipare” – ha detto Rodolfo Borga. “Con la bocciatura del referendum costituzionale, non è più obbligatorio fare una riforma dello Statuto. Diverse sono le opinioni su dove si debba andare a parare. Personalmente – ha continuato Rodolfo Borga - credo che il lavoro della Consulta debba andare avanti. Il documento che abbiamo presentato a marzo - e verrà riformulato dopo la fase di partecipazione - potrà essere ripreso in futuro, quando le condizioni consentiranno di arrivare a modificare lo Statuto. Cosa si può fare allora? C’è chi ritiene che, nonostante la bocciatura del referendum, si debba procedere a una riforma profonda dello Statuto. C’è chi dice che non è questo il momento, piuttosto è il caso di aggiornare lo Statuto esistente perché, ricorderete, con la riforma del Titolo V della Costituzione, nel 2001, alcune cose sono cambiate. C’è poi chi dice che - ed è la mia opinione -, vista l’attuale situazione politica e istituzionale, andare in Parlamento - in cui c’è una profonda avversione nei confronti delle autonomie locali – sia pericoloso”. Nel presentare il documento preliminare elaborato dalla Consulta, Borga ha messo in evidenza, in particolare, la sezione 6 – forma di governo -, la sezione 8 – risorse finanziarie – e la 1, che propone di introdurre nello Statuto un preambolo. “La nostra autonomia ci è stata riconosciuta in una dimensione regionale. Sul futuro della Regione si gioca una partita importante, in relazione alla quale in Consiglio regionale si dovrà vedere se è possibile un accordo. La Convenzione sudtirolese è già uscita con una idea prevalente, non totalitaria perché una parte del Konvent proporrà una relazione di minoranza, in cui si dice che la Regione sarà un organismo di raccordo, neanche di indirizzo, tra le due Province; un organismo che non avrà una giunta, non avrà un consiglio e che discuterà di volta in volta le questioni che le due Province riterranno meritevoli di un raccordo in una cornice regionale. Nella Consulta invece, le posizioni prevalenti ritengono la dimensione regionale necessaria. Persa la dimensione regionale per il Trentino la situazione è molto più difficile anche dal punto di vista politico. Se a Roma possono capire che in Alto Adige l’autonomia speciale è necessaria, fanno una gran fatica a capire qual è il senso dell’autonomia in Trentino. La Consulta dice: manteniamo una dimensione regionale e, se possibile, rafforziamo la Regione. La sezione 8, quella delle risorse finanziarie, è molto importante. Ricordo che negli ultimi anni l’autonomia non è stata messa in discussione sottraendo competenze, anzi, ci sono state assegnate più competenze. L’autonomia è stata messa in discussione con tagli finanziari. Avere competenze e non avere le risorse finanziarie per farvi fronte non è un gran vantaggio. È vero che per lungo tempo abbiamo avuto dei bilanci floridi, a fronte di competenze di cui altrove si fa carico lo Stato. In Trentino dovremmo trattenere i 9/10 di quanto si raccoglie con le tasse, di fatto ci assestiamo sui 7/10. Anche dopo gli accordi di Milano e di Roma, una certezza sulle risorse finanziarie a disposizione della Provincia non c’è. Quindi, una delle proposte che abbiamo inserito nel documento preliminare riguarda la modalità utile a calcolare le risorse finanziarie, tenendo conto che siamo un territorio di montagna. L’obiettivo è di avere certezza finanziaria e non rimettere le decisioni alla discrezionalità dei governi centrali”. Nel dibattito sono intervenuti cittadini e amministratori locali. Francesco Betalli, consigliere comunale di Mezzolombardo, in relazione alle risorse finanziarie, ha espresso qualche perplessità sulla proposta della Consulta di ancorare le risorse alle Regioni ordinarie con una addizionale legata al fatto che siamo un territorio di montagna. Roberto Devigili ha detto che “non c’è da meravigliarsi che non ci sia interesse sull’autonomia. Abbiamo tutti la pancia piena e si dà per scontato che l’autonomia ci sia. Il dibattito sul referendum costituzionale c’è stato perché è stato personalizzato ma pochi, quando sono andati a votare, sapevano cosa stavano facendo. Rispetto all’opportunità di portare in Parlamento una proposta di riforma dello Statuto ritengo che sarebbe preferibile tenere un profilo basso e rimanere fuori dalle polemiche sulle autonomie. A noi brucia perché stanno parlando del nostro futuro e, con disprezzo a volte, del nostro passato. Nonostante questo, meglio stare fermi, in questo momento”. Raffaele Murari ha chiesto perché “dobbiamo cambiare l’attuale sistema finanziario. Perché i 9/10 non vanno più bene?”. Gianluca Tait, in riferimento al preambolo, ritiene “importante che ci siano elementi che ci legano al nostro passato, come importante è la certezza sulle questioni economiche. Come si può programmare il futuro del Trentino senza avere certezza delle risorse a disposizione? Se la nostra ricchezza si basa anche sulla capacità delle amministrazioni provinciali di mantenere il livello economico quantomeno al livello dell’anno prima, creando le condizioni e stimolando le attività produttive, l’indotto economico, la cultura e le competenze dei nostri cittadini, credo che introdurre nello Statuto dei vincoli per avere risorse finanziarie certe sia quanto mai opportuno”. Bruno Kaisermann ha fatto riferimento alle proposte che si stanno discutendo a Bolzano e ha chiesto come si pensa di arrivare a un accordo. Clelia Sandri, sindaco di San Michele all’Adige, ha posto l’attenzione sulla Regione, “quale ente che unisce le due province e dà forza al Trentino. Mi chiedo però se, data la distanza fra le posizioni della Consulta e della Convenzione, sia opportuno andare avanti con questo percorso. Mi sembra pericoloso, nel momento in cui la discussione arriva a Roma, far emergere questo contrasto tra Trentino e Alto Adige, nonostante i molti buoni motivi – per esempio sull’ambiente, il rapporto con l’Unione Europea - per portare avanti questa riforma dello Statuto”. Elisabetta Galli ritiene debole il preambolo, “cominciare con l’accordo Degasperi-Gruber non risponde al reale. Ricordo che 100 anni fa eravamo cittadini di un altro paese. Togliere questi riferimenti dal preambolo non è condivisibile”. Ivan Hormann ritiene che “tra Alto Adige e Trentino manchino le sinapsi. Se vogliamo usare il trasporto pubblico qui dobbiamo fare due tessere; sull’energia non possiamo fare riferimento alle offerte altoatesine. L’impressione è che tra le due province ci sia un muro. Vorrei anche sottolineare che noi non siamo fortunati. In Trentino le cose funzionano perché le persone si sono impegnate e hanno lavorato sodo per uscire dalla povertà in cui i nostri nonni sono nati”. Per Claudia Calovi probabilmente i trentini si sono dimenticati il loro passato e danno per scontata l’autonomia, “credo stia a noi trasmettere ai giovani il valore della nostra autonomia”. Danilo Dallabrida ha chiesto se la Consulta, nei suoi lavori, abbia tenuto conto delle tutele giuridiche dell’autonomia. In chiusura Rodolfo Borga, in dialogo con le persone in sala, ha approfondito ulteriormente il documento preliminare. Giovanna Siviero, che ha moderato l’incontro, ha ricordato i prossimi appuntamenti sui territori - il 22 giugno a Cles, il 4 luglio a Tione, il 10 luglio a Rovereto, il 12 luglio negli Altipiani Cimbri - e la possibilità di continuare la discussione anche sul sito www.riformastatuto.tn.it con idee, proposte, punti di vista sugli 8 ambiti tematici proposti dalla Consulta per la riforma dello Statuto.

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