Domenica, 17 Settembre 2017

La partecipazione continua fino al 30 settembre sul sito www.riformastatuto.tn.it

DAL LABORATORIO SULL’AUTONOMIA, LA PROPOSTA DI UNA “CONSULTA PERMANENTE”

Il laboratorio sull’Autonomia proposto dalla Consulta per la riforma dello Statuto è proseguito oggi in Sala Wolf del Palazzo della Provincia di piazza Dante, con la partecipazione di una quarantina di persone. Dopo il saluto del vicepresidente della Consulta, Jens Woelk, il consigliere provinciale Giuseppe Detomas ha introdotto il primo tema ‘Province autonome e Regione: ruoli, funzioni e rapporti’ con la considerazione che “se una comunità regionale composta da due identità distinte fatica a trovare punti di incontro, ciò deve far riflettere. Come si giustifica uno Statuto unitario che raccoglie gli elementi valoriali di una comunità se le comunità sono divise?”. Nel confronto pubblico, alcuni interventi hanno messo in evidenza la necessità di avere uno sguardo pragmatico su questo tema, ponendo alcune questioni. “Può la Regione diventare la casa comune delle politiche europee? Qual è il comun denominatore delle genti che abitano questi territori? La chiave può essere geografica più che storica?”. È emersa l’importanza di raccontare chi siamo, come cittadini di un territorio autonomo, anche attraverso i dati e i risultati dell’Autonomia. È importante avere una prospettiva di lungo periodo con l’obiettivo di mettere in atto un processo culturale, riconoscendo che una comunità regionale reale non esiste. “Quello che in Trentino si può fare, forse, - ha detto Jens Woelk - è rafforzare la tradizione e la capacità dell’autogoverno territoriale e offrire una soluzione convincente sulla Regione, che possa essere discussa con l’Alto Adige”. Laura Ricci, sindaco di Croviana e componente della Consulta, ha introdotto il secondo tema ‘Comuni, forme associative e rappresentanza’, ponendo l’accento sui principi fondamentali dell’autonomia comunale, enti rappresentativi di base e prima espressione democratica delle comunità locali. Carlo Borzaga, componente della Consulta, ha presentato poi il terzo tema proposto alla discussione della mattinata ‘Risorse e vincoli finanziari’, ricordando che “senza risorse le competenze contano poco, è la combinazione di competenze e risorse ad essere fondamentale. È necessario chiarire quanto contribuisce il centro e quanto devono fare le periferie, tenendo conto del concorso alla solidarietà nazionale. A quali condizioni?”. Nel dibattito sono emerse alcune questioni: il tema della fiscalità, l’autonomia come responsabilità, la capacità dei Comuni di dialogare con la Provincia, la qualità dei servizi e la frammentarietà legata ai territori di montagna. Il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, accogliendo i suggerimenti dei cittadini presenti e riconoscendo il lavoro fatto dalla Consulta ha auspicato che ci possa essere un organismo permanente che continui il lavoro di partecipazione sull’Autonomia, a supporto della comunità. “È fondamentale che la politica riprenda in mano il percorso per dire cosa intende fare in seguito, con quali modalità si intende procedere, coinvolgendo la Consulta stessa in questa riflessione”.

Nel pomeriggio il laboratorio sull’Autonomia è proseguito con l’introduzione da parte di Anna Simonati, componente della Consulta, del tema ‘Democrazia diretta, partecipazione dei cittadini e buona amministrazione’. “In uno Statuto non si può andare molto nel dettaglio rispetto agli istituti di democrazia partecipativa, poiché lo Statuto è destinato a durare nel tempo – ha detto Simonati -. La Consulta, nel documento preliminare, ha introdotto l’utilizzo di nuove forme partecipative che favoriscano un dialogo tra istituzioni e comunità. Su questo fronte sono state date delle indicazioni generali ma ci potremmo chiedere quali altri strumenti mettere in campo. Un’altra questione riguarda l’opportunità di indicare nello Statuto alcune macro aree su cui attivare la disciplina degli strumenti di partecipazione e l’importanza di dare conto ai cittadini dell’utilizzo dei loro contributi”.  Alla discussione hanno partecipato anche i ragazzi della classe IV° del Liceo Scientifico G. Galilei di Trento. Alcune domande hanno riguardato gli strumenti partecipativi e la possibilità di declinarli tenendo conto della specificità del territorio trentino. Si è discusso di barriere alla partecipazione, di tipo culturale e informativo, di garanzie rispetto ad uno scollamento tra esiti della partecipazione e scelte politiche. Lorenzo Baratter, consigliere provinciale e componente della Consulta, ha posto il tema della “scarsa conoscenza su come è strutturata la nostra Autonomia. Il tema della scuola e della formazione, della capacità di orientarsi nelle informazioni è cruciale”. Nel suo intervento Baratter ha presentato l’ambito tematico relativo alla ‘Forma di governo’, illustrando le indicazioni sul sistema di governo regionale e provinciale. La partecipazione continua fino al 30 settembre su ioPartecipo, www.riformastatuto.tn.it

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