Mercoledì, 10 Maggio 2017

A Malé, presso la Comunità di Valle, il quarto incontro della Consulta sul territorio

DALLA VAL DI SOLE IL MESSAGGIO È: AUTONOMIA COME FORMA DI RESPONSABILITÀ

"L'autonomia non è un privilegio immeritato, ma certo impone un supplemento di responsabilità". Ha citato una frase del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il vicepresidente della Comunità Val di Sole Alessandro Fantelli rivolgendo il saluto al pubblico presente e alla delegazione della Consulta salita ieri a Malè per promuovere il confronto con i cittadini. L'incontro, moderato da Giovanna Siviero dell'Unità di missione strategica per la trasparenza e la partecipazione, è poi proseguito con la proiezione del breve video che illustra i principali temi del documento preliminare. Sara Carneri ha presentato i vari strumenti disponibili per favorire la partecipazione dei cittadini, dalla piattaforma ioPartecipo alle dirette streaming degli incontri della Consulta, da ioRacconto ai social media Twitter e Facebook, dalle lettere da inviare all'indirizzo del Consiglio provinciale ai dibattiti organizzati sul territorio. Anna Simonati presentando il documento preliminare elaborato dalla Consulta ha detto, fra l'altro, che "ci possono essere varie ragioni per mettere mano ad uno Statuto. Un primo ordine di ragioni di carattere più strettamente giuridico-istituzionale: dal '72 ad oggi è cambiato il contesto istituzionale. Su un piano giuridico, la stessa Provincia autonoma interagisce con le istituzioni europee, per esempio e quindi è importante sottolinearlo nel nuovo Statuto. Alcune realtà, come l'Euregio, meritano di aver più attenzione nel nuovo Statuto. L'altro ordine di ragione ha a che fare con la riforma costituzionaledel 2001e il titolo V. Questo ci riguarda eccome perché, per esempio, dobbiamo interagire con il resto d'Italia. Il diritto è una scienza ma richiede di essere interpretato e la corte Costituzionale ha detto un sacco di cose in termini di rapporti fra Statuto di autonomia e lo Stato, ma non solo. Lo Statuto non è né un atto delle Province né delle Regioni, è un atto dello Stato di rango costituzionale". La vicesindaca di Caldes, Mariapia Malanotti, ha chiesto approfondimenti su quanto la Consulta ha espresso in merito al ruolo della Regione. A questo proposito è intervenuto il presidente del Centro Studi Valle di Sole, Marcello Liboni, che ha sottolineato come "va sicuramente pesata la cornice regionale che deve essere dinamica e rivolta ad un superamento delle dimensioni nazionali". Anche Alberto Pasquesi è intervenuto, precisando di non essere cittadino trentino ma di vivere e lavorare in Trentino (con soddisfazione da oltre 25 anni), per dire che è molto importante che i cittadini si pongano qualche domanda in merito alla riforma dello Statuto. Alessandro Largaiolli, consigliere comunale del Comune Dimaro Folgarida, ha chiesto che cosa succede se il Parlamento non dovesse approvare lo Statuto. Salvatore Ferrari ha posto l'attenzione sul fatto che i due percorsi paralleli di Trento e Bolzano siano poco utili al fine della presentazione di un documento unitario finale. Ha poi fatto una proposta da inserire nel documento finale rispetto alla Commissione paritetica, la Commissione dei Dodici, e cioè quella di riprendere le osservazione di Francesco Palermo, presidente della Commissione dei Sei, volte a riformare la Commissione dei Dodici per aprirla di più ai cittadini. È poi intervenuto il vicepresidente della Comunità Val di Sole Alessandro Fantelli e, partendo da una frase di Alcide Degasperi - "Soprattutto una cosa è necessaria e cioè che il popolo veramente cominci ad avere una propria coscienza e decida delle propri sorti" -, ha detto che "la sfida vera è ritornare a pensare insieme, a fare insieme". Carlo Borzaga, componente della Consulta, intervenendo, ha ricordato che nel documento preliminare è stato sottolineato il ruolo della  Regione "come unità politica con la volontà di attribuire delle competenze, non quelle vecchie, ma competenze  che abbiano senso a livello regionale. Abbiamo sottolineato che la Regione dovrebbe avere una funzione di coordinamento. La Regione dovrebbe trattare a livello comunitario europeo, avrebbe molto più senso ma, per fare questo, le competenze e il ruolo devono essere diverse rispetto allo Statuto attuale". È intervenuta anche Laura Ricci, sindaca di Croviana e rappresentante in Consulta per il Consiglio delle Autonomie Locali, che ha ricordato la discussione in Consulta in merito al ruolo dei Comuni: "nel documento preliminare è stato ribadito il ruolo più incisivo ed efficace in termini di decisioni strategiche che i Comuni potrebbero avere nel nuovo Statuto". Martina Loss, componente della Consulta, ha sottolineato come “il Trentino abbia una storia di comunità molto antica". Ha evidenziato come tutto ciò che "quanto è stato presentato qui è frutto di un lavoro di collaborazione e di gruppo ed è importante che ognuno di noi si faccia portavoce di partecipazione presso le persone che conosce". Paolo Chiariello, componente della Consulta, è intervenuto per sottolineare "l'importanza della sfida che abbiamo davanti non solo per la riforma dello Statuto ma anche per non farci togliere l'Autonomia".


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