Nella sede della Comunità di Valle, presentato il documento preliminare
PARTECIPAZIONE ATTIVA IN PRIMIERO PER IL SECONDO INCONTRO PUBBLICO PER LA RIFORMA DELLO STATUTO DI AUTONOMIA
"Mai come ora l'autonomia del Trentino Alto Adige non si deve ritenere scontata, per questo c'è bisogno di coltivarla", così Roberto Pradel, presidente della Comunità di Primiero ieri sera nella sede della Comunità rivolgendo un saluto ai suoi concittadini intervenuti all'incontro e ad alcuni componenti della Consulta - Donata Borgonovo Re, Martina Loss, Lorenzo Baratter - giunti in Primiero. Con la moderazione di Tiziana Rizzi l'incontro ha registrato una buona partecipazione. È poi stato proiettato il breve video che illustra alcuni dei punti salienti del documento preliminare. Subito dopo Sara Carneri ha presentato la piattaforma https://ioparteciporiformastatuto.tn.it , uno degli strumenti disponibili per poter esprimere la propria opinione, suggerire proposte e idee riguardo la riforma dello Statuto di autonomia del Trentino Alto Adige. "Siamo qui per riflettere, per confrontarci sull'autonomia, per rafforzare la conoscenza e la consapevolezza sulla Specialità del Trentino Alto Adige - ha detto il vicepresidente Jens Woelk, illustrando il documento preliminare elaborato dalla Consulta - Credo che l'Autonomia speciale dovrebbe essere un laboratorio. C'è bisogno, dopo il percorso fatto fin qui, dal 1948 in poi, di una manutenzione, di un aggiornamento, di un riordino dello Statuto. Per questo c'è bisogno di confrontarsi e scambiarsi opinioni e riflessioni". Daniele Gubert, assessore del Comune di Imer, è intervenuto per primo sostenendo che "lo Statuto di autonomia dovrebbe contenere un disegno dell'organizzazione interna delle autonomie locali, altrimenti si coagulano interessi in modo disorganico e manca la coerenza delle organizzazioni territoriali". Cesare Cerchio, consigliere della Casa di Riposo locale, ha invece proposto una riflessione sul ruolo di ogni cittadino rispetto all'autonomia "che deve essere responsabile e eticamente coerente con la Specialità. Sarebbe molto importante educare all'autonomia. Se siamo autonomi dobbiamo essere più bravi degli altri". È poi intervenuto Marco Depaoli, già presidente del Consiglio regionale, che ha posto la domanda: "quale è il raccordo fra Trento e Bolzano sul futuro della Regione? L'Autonomia del Trentino esiste perché abbiamo dentro di noi un'autonomia dei luoghi. È importante discutere per chiarirci fra noi, per affinare insieme un documento che, però, deve essere unico fra Trento e Bolzano e non distinto. Se ci presentiamo con due documenti distinti è più negativo che positivo". Anche il consigliere provinciale Marino Simoni è intervenuto per ribadire che "se non riusciamo a raggiungere le pari dignità istituzionali il rischio è che si sollevino dubbi come quello esposto prima da Daniele Gubert. Condivido anche le riflessioni fatte da Cerchio. Oggi, a differenza della realtà sudtirolese, il processo di autonomia è più debole". Maurizio Gaio è intervenuto per ribadire che è importante vedere l'autonomia con una prospettiva di futuro "Vorrei uno Statuto che dica che noi viviamo in una regione alpina, transfrontaliera ed europea". Patricio Orsega ha chiesto se c'è "una riflessione sui futuri cittadini trentini. Mi sto accorgendo sempre di più, come insegnante, che le nuove generazioni stanno perdendo la loro identità. Da parte vostra c'è in programma di dialogare con le scuole e con i futuri cittadini?" Il signor Rattin è così intervenuto: "Non si può chiedere che nelle scuole primarie venga insegnata la storia dell'Autonomia"? Donata Borgonovo Re ha ribadito che "ciò che vorremmo fare adesso, tutti insieme, è chiederci che futuro immaginiamo per quest'autonomia? Che disegno abbiamo in mente per questo straordinario territorio? In questi anni abbiamo visto profondamente trasformata una realtà territoriale. Dal futuro non possiamo estromettere la parola solidarietà fra cittadini, fra istituzioni, fra le comunità. La dimensione di solidarietà deve essere un tratto distintivo della nostra autonomia, proprio perché abbiamo provato che cosa può fare l'autogoverno per le nostre comunità". Anche Martina Loss è intervenuta riflettendo, in particolare, sul senso di responsabilità che ogni cittadino trentino dovrebbe avere. Il vicepresidente Jens Woelk ha concluso la serata rispondendo alle riflessioni di alcuni cittadini in merito al coinvolgimento delle scuole e delle giovani generazioni. Citando la presentazione del documento preliminare alla Consulta degli Studenti trentini, ha riferito dei risultati molto positivi di questo incontro e ha aggiunto che proprio grazie agli studenti "si potrebbe creare un canale in cui i giovani possano esprimersi anche prima dei diciotto anni, attraverso le petizioni". Il vicepresidente ha poi toccato il punto sollevato da Daniele Gubert riguardo al ruolo dei Comuni. "I Comuni sono il nucleo dell'autonomia, sono riconosciuti anche in termini di capacità giuridica delle comunità. Nello Statuto dovrebbe esserci un riconoscimento dell'autonomia locale. Comuni che avranno una dignità statutaria e parteciperanno al sistema Provincia". Rispondendo alle riflessioni sulla responsabilità di essere autonomi, il vicepresidente ha concluso dicendo che "l'autonomia è responsabilità ma anche integrazione. Integrazione significa anche solidarietà, nel preambolo si sintetizzano proprio questi valori". L’invito a tutti è di partecipare con idee, proposte e riflessioni alla riforma dello Statuto.
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