Martedì, 13 Giugno 2017

Andalo, 12 giugno, nuovo incontro per la partecipazione alla riforma dello Statuto

VIOLA, “LA MAGNA CARTA DEL TRENTINO ALTO ADIGE DEVE ESSERE PATRIMONIO DI TUTTI

Ad Andalo, ieri sera, si è svolto un incontro per invitare i cittadini a partecipare alla discussione per la riforma dello Statuto di autonomia del Trentino Alto Adige. Ad introdurre la discussione e illustrare il documento preliminare che la Consulta ha predisposto in alcuni mesi di lavoro c'era il consigliere provinciale Walter Viola, uno dei 25 componenti della Consulta. "Un argomento che sembra poco sentito, quello dell'autonomia - ha esordito il consigliere provinciale Viola - Il panorama uscito da un sondaggio che con il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, abbiamo fatto qualche tempo fa è molto variegato e, in generale, l’autonomia è poco riconosciuta. Per altro, l'autonomia è sentita in maniera diversa nelle valli e nelle città. Ricordo che la legge n.1 del 2016, che ha istituito la Consulta, è stata approvata all'unanimità. In Alto Adige l'autonomia è sulla punta delle dita di tutti, in Trentino no, è forse questa la differenza più grande fra Trentino e Alto Adige rispetto all'autonomia. Perché provare oggi a cambiare lo Statuto? Oggi il problema è capire qual è il livello più opportuno di autonomia". Walter Viola ha citato quanto detto dal presidente Sergio Mattarella a Merano, “L’autonomia è la cornice per guardare con fiducia il nostro futuro” e, già prima a Castello Tesino in occasione delle celebrazioni dedicate ad Alcide Degasperi, "Lo Statuto di Autonomia è un autentico strumento di civiltà". Una questione su cui ha insistito Walter Viola è quella del valore dell'autonomia e della nostra "carta costituzionale", lo Statuto. "Dobbiamo riuscire a farlo tornare patrimonio di tutti". Il consigliere, nonché componente della Consulta, ha illustrato, fra l'altro, alcuni dei nodi principali del documento preliminare, in particolare, la discussione avvenuta in Consulta sul ruolo della Regione. Viola ha ricordato come in Alto Adige, la Convenzione stia cambiando opinione rispetto al ruolo della Regione, avvicinandosi di più a quanto discusso nella Consulta. Il consigliere ha poi illustrato le varie sezioni di cui si compone il documento. Nella seconda fase dell'incontro, la parola è passato al pubblico che è intervenuto con alcune domande e osservazioni. Giorgio Devigili ha chiesto se, rispetto alle forme di governo indicate nel documento preliminare, è stato fatto qualche ragionamento sulle Comunità di Valle. Alex Bottamedi ha posto l’attenzione sui motivi che rendono necessaria la riforma dello Statuto, “vale la pena mettere mano allo Statuto in questo contesto? Se queste iniziative sui territori aiutassero a riflettere sull’autonomia e il futuro del Trentino forse sì”. Matteo Iob ha chiesto se questa fase di partecipazione sia una nuova Costituente e quale sia la prospettiva dei lavori avviati dalla Consulta. A tal proposito Walter Viola ha ricordato che la titolarità ultima della riforma dello Statuto sarà del Consiglio regionale e del Parlamento italiano e che la Consulta arriverà comunque a completare il proprio lavoro. Per Gabriele Tonidandel, presidente della Comunità della Paganella, “forse la popolazione ha vissuto l’autonomia come un ente che distribuiva risorse. È evidente che occorre sensibilizzare i cittadini sui valori di fondo dell’autonomia, che sono poco conosciuti. Ricordo che i comuni, nelle nostre valli, sono chiamati ad associarsi. In questo senso, lo Statuto arriverebbe a mettere ordine sulle forme di governo locale”. Giogio Devigili ha osservato che “è vero, i trentini conoscono poco le cose, però quando si confrontano con le regioni vicine o con i turisti che si complimentano per la gestione delle strade e dei servizi nella nostra provincia, si rendono conto che siamo un po’ diversi e qui le cose funzionano”. Eleonora Bottamedi ha proposto che nelle scuole venga inserita un’ora di studio sull’autonomia, in modo che le nuove generazioni conoscano la storia e i fondamenti dell’autonomia stessa. Ha poi chiesto se sia opportuno cambiare lo Statuto anche se è in vigore la “clausola del maggior favore”. Il riferimento è a “una clausola introdotta nel 2001 quando ci si aspettava la federalizzazione dell’Italia - ha ricordato il vicepresidente Jens Woelk – e il contesto, negli anni, è cambiato. In chiusura, Martina Loss – componente della Consulta – ha ricordato i prossimi incontri sui territori – giovedì 15 a Cembra Lisignago – e ha invitato tutti a partecipare considerando che la Consulta, nell’elaborare il documento conclusivo, terrà conto dei contributi, delle idee e delle osservazioni fatte dalla popolazione.

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